CIAO SONO CECILIA del gruppo G.A. Bari – San Carlo Borromeo,
ho 34 anni,sono sposata,ho una bambina di sei anni e da circa quattro sono una giocatrice compulsiva.
Tutto è iniziato con l'acquisto dei biglietti "gratta e vinci", uno al giorno, fin quando avendo acquisito una mia indipendenza economica, ho iniziato a comprarne sempre di più vincendo somme irrisorie che poi spendevo nello stesso modo.
ho 34 anni,sono sposata,ho una bambina di sei anni e da circa quattro sono una giocatrice compulsiva.
Tutto è iniziato con l'acquisto dei biglietti "gratta e vinci", uno al giorno, fin quando avendo acquisito una mia indipendenza economica, ho iniziato a comprarne sempre di più vincendo somme irrisorie che poi spendevo nello stesso modo.
Non mi accorgevo a cosa andavo incontro, i miei guadagni non sono più bastati a coprire il mio bisogno giornaliero di giocare che cresceva innavertitamente, cosi di giorno in giorno ho iniziato a sottrarre soldi dal conto familiare, con il sogno che vincendo li avrei rimessi al loro posto,ma ciò non accadeva, anzi la somma da recuperare diventava sempre più alta. Col senno di poi sono passati quattro anni e il conto si è azzerato, portandomi ancora di più ad una dipendenza dal gioco impressionante. Ho iniziato cosi a chiedere i soldi ai miei genitori "sentivo il bisogno di giocare”,speravo ancora in una grossa vincita per mettere i soldi al loro posto"; ma un giorno è successo ciò che era prevedibile, mio marito mi chiese dei sodi per un acquisto, cosi messa alle strette, per recuperarli, ho chiesto aiuto ai miei genitori affinchè coprissero il nostro conto familiare.
Dopo tanti "ma" e "perchè" i miei genitori non potendo coprire il debito per questioni economiche, hanno deciso di dire tutte la verità a mio marito visto che io non ne avevo il coraggio.
Quel giorno mi sono accorta che non solo stavo distruggendo il mio matrimonio, ma stavo mettendo a rischio anche la serenità dei miei genitori. E’ successo l'inevitabile, mio marito non voleva più vedermi, cosi per evitare conseguenze dannose mi sono trasferita a casa dei miei e in quella situazione ho capito la gravità del mio problema. Avevo toccato il fondo e dovevo rialzarmi ma da sola non potevo cosi ho chiesto aiuto al parroco della mia chiesa, che mi ha indirizzata al gruppo di giocatori anonimi. Ma c'era ancora un'altro problema mi serviva la presenza di mio marito! Come potevo chiedergli di aiutarmi dopo quello che avevo commesso? Con l'aiuto della mia famiglia siamo riusciti a convincerlo a partecipare almeno per una sera all'incontro dei gam-anom e grazie alle testimonianze è riuscito a capire la mia malattia per il gioco e adesso a distanza di un mese la mia situazione è cambiata: sono ritornata a casa con mio marito, insieme ma in stanze diverse, frequentiamo questi incontri che aiutano entrambi, e pian piano si è ristabilita la serenità familiare, mi sento diversa, libera da quell'angoscia e quelle bugie, ho instaurato un bel rapporto di fratellanza con il gruppo, con loro riesco a parlare ad aprirmi ed a confrontarmi.
Insomma se un mese fà davanti a me vedevo il buio e la disperazione, adesso riesco a vedere anche se in lontananza uno spiraglio di LUCE.
CIAO CECILIA
Serene 24 ore
Insomma se un mese fà davanti a me vedevo il buio e la disperazione, adesso riesco a vedere anche se in lontananza uno spiraglio di LUCE.
CIAO CECILIA
Serene 24 ore
Ciao a tutti, sono Davide, giocatore compulsivo,
24 Dicembre 2008: Sto vagando con la mia auto a 60 Km da casa con l’idea di
farla finita con questa vita schifosa. Mi fermo in uno spiazzale dell’
autostrada sopra un cavalcavia, penso e ripenso e per fortuna mi vengono in
mente i miei figli e il male che gli farei a farli stare senza un padre piccoli
così. Un mio amico mi chiama al cellulare e riesco a distrarmi un po. Riprendo
l’autostrada e torno a casa. Sono attimi, la mia vita poteva finire quel giorno
e invece qualcosa o qualcuno ha voluto che continuassi a vivere.
Sono comunque distrutto, il gioco mi sta rubando tutto; oltre i soldi
(tantissimi soldi), la mia famiglia, la mia dignità, la mia anima.
Il 2 gennaio, vado al Casinò di Saint Vincent e vinco 20.000,00 Euro ma una
settimana dopo sono di nuovo lì e ne perdo 10.000,00…..dopo un’altra settimana
ne perdo altri 10.000,00 e il 20 Gennaio, ultima volta che mi hanno visto al
Casinò, ne perdo altri 10.000,00.
Il 21 gennaio 2009, mi decido a chiamare G.A. e chidere aiuto. Avevo già
cercato aiuto un mese prima, ma forse, la volontà di smettere sul serio non c’
era o forse ero talmente rapito dal gioco che non mi rendevo neanche conto
delle mie azioni. Stà di fatto che quel mattino chiamo Emanuele, mi confido con
lui e decido di andare a Torino al Gruppo di Via Marco Polo.
26 Gennaio 2009: Quella sera arrivo al Gruppo veramente a pezzi, un po per la
mia frustrazione, un po per la vergogna di andare a farmi curare da dei malati.
Ad accogliermi trovo Guido (una grande persona) che scambia due chiacchere con
me e mi mette subito a mio agio. Saliamo in una stanza e ci mettiamo a parlare
della mia storia e dei miei problemi, e come per incanto riesco ad aprirmi con
lui. Per la prima volta nella mia vita posso parlare del gioco e della mia
malattia con una persona che mi capisce, lo noto da come mi guarda, da come mi
ascolta, da come si confronta con me. Dopo circa mezz’ora di conversazione
privata entriamo nella sala dove è già radunato il Gruppo e partecipo alla mia
prima riunione. La sera stessa mi consegnano il libro dei dodici passi.
Da quella sera la mia vità è cambiata, non ho più giocato e sono sereno.
Ho conosciuto delle persone fantastiche, Emanuele, Guido, Lino, Dino,
Ruggero, Renzo.....questi sono solo alcuni dei miei angeli custodi che senza
chiedermi niente in cambio mi aiutano nel mio cammino di recupero. Sono quasi
sei mesi che frequento GA. e in me si sta rafforzando l’idea di aver trovato la
strada giusta. Il cammino è ancora lungo, il gioco mi manca ancora, mi manca il
panno verde, mi manca il suono della pallina dentro la roulette, mi mancano
quelle emozioni e quell’adrenalina che solo un giocatore d’azzardo conosce
bene. In compenso però ho ritrovato il Davide che avevo perso alcuni anni fa,
quello spensierato, quello che apprezzava la cose semplici, quello che amava la
sua famiglia ed il suo lavoro...insomma quello che ho sempre voluto essere.
Adesso, perlomeno, posso scegliere se andare a giocare rovinandomi o non
andare a giocare e vivere, prima la scelta era obbligata.
Il prossimo mese sarò il presidente del mio gruppo e questo mi da una carica
ancora maggiore per procedere nel mio cammino di sobrietà.
Vivo le mie 24 ore, non penso al passato e non penso al futuro.....a me basta
questo presente pieno di serenità.
Davide, giocatore compulsivo
24 Dicembre 2008: Sto vagando con la mia auto a 60 Km da casa con l’idea di
farla finita con questa vita schifosa. Mi fermo in uno spiazzale dell’
autostrada sopra un cavalcavia, penso e ripenso e per fortuna mi vengono in
mente i miei figli e il male che gli farei a farli stare senza un padre piccoli
così. Un mio amico mi chiama al cellulare e riesco a distrarmi un po. Riprendo
l’autostrada e torno a casa. Sono attimi, la mia vita poteva finire quel giorno
e invece qualcosa o qualcuno ha voluto che continuassi a vivere.
Sono comunque distrutto, il gioco mi sta rubando tutto; oltre i soldi
(tantissimi soldi), la mia famiglia, la mia dignità, la mia anima.
Il 2 gennaio, vado al Casinò di Saint Vincent e vinco 20.000,00 Euro ma una
settimana dopo sono di nuovo lì e ne perdo 10.000,00…..dopo un’altra settimana
ne perdo altri 10.000,00 e il 20 Gennaio, ultima volta che mi hanno visto al
Casinò, ne perdo altri 10.000,00.
Il 21 gennaio 2009, mi decido a chiamare G.A. e chidere aiuto. Avevo già
cercato aiuto un mese prima, ma forse, la volontà di smettere sul serio non c’
era o forse ero talmente rapito dal gioco che non mi rendevo neanche conto
delle mie azioni. Stà di fatto che quel mattino chiamo Emanuele, mi confido con
lui e decido di andare a Torino al Gruppo di Via Marco Polo.
26 Gennaio 2009: Quella sera arrivo al Gruppo veramente a pezzi, un po per la
mia frustrazione, un po per la vergogna di andare a farmi curare da dei malati.
Ad accogliermi trovo Guido (una grande persona) che scambia due chiacchere con
me e mi mette subito a mio agio. Saliamo in una stanza e ci mettiamo a parlare
della mia storia e dei miei problemi, e come per incanto riesco ad aprirmi con
lui. Per la prima volta nella mia vita posso parlare del gioco e della mia
malattia con una persona che mi capisce, lo noto da come mi guarda, da come mi
ascolta, da come si confronta con me. Dopo circa mezz’ora di conversazione
privata entriamo nella sala dove è già radunato il Gruppo e partecipo alla mia
prima riunione. La sera stessa mi consegnano il libro dei dodici passi.
Da quella sera la mia vità è cambiata, non ho più giocato e sono sereno.
Ho conosciuto delle persone fantastiche, Emanuele, Guido, Lino, Dino,
Ruggero, Renzo.....questi sono solo alcuni dei miei angeli custodi che senza
chiedermi niente in cambio mi aiutano nel mio cammino di recupero. Sono quasi
sei mesi che frequento GA. e in me si sta rafforzando l’idea di aver trovato la
strada giusta. Il cammino è ancora lungo, il gioco mi manca ancora, mi manca il
panno verde, mi manca il suono della pallina dentro la roulette, mi mancano
quelle emozioni e quell’adrenalina che solo un giocatore d’azzardo conosce
bene. In compenso però ho ritrovato il Davide che avevo perso alcuni anni fa,
quello spensierato, quello che apprezzava la cose semplici, quello che amava la
sua famiglia ed il suo lavoro...insomma quello che ho sempre voluto essere.
Adesso, perlomeno, posso scegliere se andare a giocare rovinandomi o non
andare a giocare e vivere, prima la scelta era obbligata.
Il prossimo mese sarò il presidente del mio gruppo e questo mi da una carica
ancora maggiore per procedere nel mio cammino di sobrietà.
Vivo le mie 24 ore, non penso al passato e non penso al futuro.....a me basta
questo presente pieno di serenità.
Davide, giocatore compulsivo
Sono Massimo e oggi non ho giocato.
In una frase così semplice e che ai più potrebbe risultare normale, quasi banale, sta tutto il senso della mia vita.. e del momento in cui è ricominciata.
14 mesi fa mi sono ritrovato solo, in una casa vuota, senza più mia moglie ed il mio piccolo bambino di appena 6 mesi, senza un lavoro, senza un soldo, pieno di vergogna e di rabbia verso me stesso e verso ciò che avevo fatto.
non so bene come sia cominciato...è stato un percorso lento...subdolo...graduale....ma inesorabile...ed incurabile..... una sera di oltre 20 anni fa entrai in una sala corse in compagnia di un amico...... nel corso della serata scommettendo sull'ippica vinsi circa 100.000 lire e mi divertii moltissimo e per nessun motivo al mondo avrei potuto pensare che lì era cominciata la rovina della mia esistenza....
da quel giorno la mia vita è stata scandita dalla ossessione per il gioco..... dal continuo misurarmi con me stesso per dimostrare che ero un fenomeno ...un gran sborone si dice dalle mi parti......
ma pian piano le cose hanno cominciato a prendere la piega che prende per tutti i giocatori compulsivi.....ovvero quella che ti porta a perdere tutto ciò che hai e a non accettare la sconfitta.......
e allora cominci a inventare le più assurde bugie per trovare il denaro che ti serve per giocare.......
mi sono rivolto ai miei genitori ...sempre un pò alla volta .....5 poi 10...poi 20...poi 50 ...poi 70 ....senza limite....senza possibilità di uscita......perchè non mi sono mai arreso.......ho sempre pensato che un giorno avrei fatto quel colpo che mi avrebbe cambiato la vita......
poi passi a setacciare gli amici... scorrevo la rubrica telefonica per trovare uno spunto su a quale amico avrei potuto chiedere soldi per giocare......
e quando ho finito pure con gli amici allora sono passato a cose peggiori...... che mi hanno portato a tradire e ingannare la fiducia anche di chi l'aveva riposta totalmente in me .... a rubare...a fare carte false ...ormai senza più alcun freno inibitore......certo che non ci fosse più alcun modo di uscirne senza avere perso tutto
sono arrivato a puntare migliaia di euro per corsa .... ad avere perso la faccia con tutti gli amici e conoscenti.....oltre che con la mia famiglia.......ma sempre invasato dal demone del gioco......
poi 14 mesi fa ..... ho toccato il mio fondo......e mi sono arreso..... ho dichiarato la mia impotenza di fronte al gioco...... ho accettato di essere malato ....ho accettato di dovere essere curato ....dalla malattia del gioco compulsivo........
e ho cominciato 1 giorno alla volta....1 solo giorno alla volta....a scalare una montagna che mi sembrava impossibile da scalare......
ho trovato nel gruppo dei giocatori anonimi una speranza per il futuro...... amici con cui condividere un dramma comune...... una spiritualità immensa ed inspiegabile a parole...... che mi ha preso per mano e mi ha tirato fuori dal pantano..... per poter cominciare un lento ed infinito cammino verso una nuova vita.......
oggi sono una persona felice.....che lavora su sè stessa..... sui propri difetti di carattere....sulle proprie debolezze....e che non ha più paura......
ho ritrovato la mia famiglia......un lavoro ancor migliore del precedente......l'affetto e la comprensione dei miei genitori...... e la bellezza di vivere una vita apparentemente nuova....perchè non più offuscata dalla nebbia del gioco .....
oggi posso scegliere.....
accettare le cose che non posso cambiare..... o cambiare quelle che posso.....e vederne serenamente la differenza......
oggi posso scegliere......andare a giocare ....o non andare..... e 1 giorno alla volta ...scelgo di non andare......
Sono Massimo e oggi non ho giocato
In una frase così semplice e che ai più potrebbe risultare normale, quasi banale, sta tutto il senso della mia vita.. e del momento in cui è ricominciata.
14 mesi fa mi sono ritrovato solo, in una casa vuota, senza più mia moglie ed il mio piccolo bambino di appena 6 mesi, senza un lavoro, senza un soldo, pieno di vergogna e di rabbia verso me stesso e verso ciò che avevo fatto.
non so bene come sia cominciato...è stato un percorso lento...subdolo...graduale....ma inesorabile...ed incurabile..... una sera di oltre 20 anni fa entrai in una sala corse in compagnia di un amico...... nel corso della serata scommettendo sull'ippica vinsi circa 100.000 lire e mi divertii moltissimo e per nessun motivo al mondo avrei potuto pensare che lì era cominciata la rovina della mia esistenza....
da quel giorno la mia vita è stata scandita dalla ossessione per il gioco..... dal continuo misurarmi con me stesso per dimostrare che ero un fenomeno ...un gran sborone si dice dalle mi parti......
ma pian piano le cose hanno cominciato a prendere la piega che prende per tutti i giocatori compulsivi.....ovvero quella che ti porta a perdere tutto ciò che hai e a non accettare la sconfitta.......
e allora cominci a inventare le più assurde bugie per trovare il denaro che ti serve per giocare.......
mi sono rivolto ai miei genitori ...sempre un pò alla volta .....5 poi 10...poi 20...poi 50 ...poi 70 ....senza limite....senza possibilità di uscita......perchè non mi sono mai arreso.......ho sempre pensato che un giorno avrei fatto quel colpo che mi avrebbe cambiato la vita......
poi passi a setacciare gli amici... scorrevo la rubrica telefonica per trovare uno spunto su a quale amico avrei potuto chiedere soldi per giocare......
e quando ho finito pure con gli amici allora sono passato a cose peggiori...... che mi hanno portato a tradire e ingannare la fiducia anche di chi l'aveva riposta totalmente in me .... a rubare...a fare carte false ...ormai senza più alcun freno inibitore......certo che non ci fosse più alcun modo di uscirne senza avere perso tutto
sono arrivato a puntare migliaia di euro per corsa .... ad avere perso la faccia con tutti gli amici e conoscenti.....oltre che con la mia famiglia.......ma sempre invasato dal demone del gioco......
poi 14 mesi fa ..... ho toccato il mio fondo......e mi sono arreso..... ho dichiarato la mia impotenza di fronte al gioco...... ho accettato di essere malato ....ho accettato di dovere essere curato ....dalla malattia del gioco compulsivo........
e ho cominciato 1 giorno alla volta....1 solo giorno alla volta....a scalare una montagna che mi sembrava impossibile da scalare......
ho trovato nel gruppo dei giocatori anonimi una speranza per il futuro...... amici con cui condividere un dramma comune...... una spiritualità immensa ed inspiegabile a parole...... che mi ha preso per mano e mi ha tirato fuori dal pantano..... per poter cominciare un lento ed infinito cammino verso una nuova vita.......
oggi sono una persona felice.....che lavora su sè stessa..... sui propri difetti di carattere....sulle proprie debolezze....e che non ha più paura......
ho ritrovato la mia famiglia......un lavoro ancor migliore del precedente......l'affetto e la comprensione dei miei genitori...... e la bellezza di vivere una vita apparentemente nuova....perchè non più offuscata dalla nebbia del gioco .....
oggi posso scegliere.....
accettare le cose che non posso cambiare..... o cambiare quelle che posso.....e vederne serenamente la differenza......
oggi posso scegliere......andare a giocare ....o non andare..... e 1 giorno alla volta ...scelgo di non andare......
Sono Massimo e oggi non ho giocato
Ciao mi chiamo nello cerco veramente aiuto.sono un giocatore di slot.vivo a Catania e purtroppo non so a chi rivolgermi.spero mi rispondiate grazie
RispondiEliminabuonasera a tutti volevo se posso raccontare la mia vita da giocatore io ho iniziato a 14anni andavo al abr in paese e vedevo le prime slot ed ero attratto aloranon potevo ancora usarle pero qualche gratta vinci partita a poker con amici scomesse varie le facevo arrivo da una buona famiglia mio padre dirigente di azzienda mia madre comercialista con ctudio suo io studiavo sempre in scuele private pero i miei non ostante c erano i soldi non mi hanno mai comprato vestiti di marca ecc vedevo i mei compagni sempre con ultimo modello di vestiti scarpe e io nulla anche se potevo non me li prendevano ero geloso. Mi ricordo che fin da piccolo col nonno andavo all osteria lui giova a carte coi suoi amci io guardavo la gente che giova alle macchinette e li vedevo vincere e i dicevo anche io quando potro lo faro cosi mi compro tutto. cosi a 14 anni ho iniziato a giocare lasciai poi la scuola per fare cose ero il classico bulletto combi guai alle superiori e inizia a lavorare prima come muratore poi barista che tutto ancora faccio vedevo i soldi a fine mese e iniziavo cosi a giocare sempre di piu arrivato hai 18anni una sera rividi un amico e siamo andati al casino a lugano e da li la molla e scattata e iniziato seriamente a giocare molto pesante anche 10.000 euro nel week end e in settimana giocavo di solito alle slot nei bar le sale non mi piaciono preferisco i bar se no casino. Poi avevo trovato un modo veloce per fare soldi cio fare il marcettatoro quindi lavoravo in piu facendo le marcette io tuttoi igiorni avevo sempre quelle 500eruo in tasca ero entrato un giro di prostituzione con gente danarosa quindi me la cavavo e i soldi per giocare li trovavo subito senza fare debiti che non mai fatto neanche con amici. ora ho 26 anni e per colpa del gioco per matere la malatia del gioco mi trovo amalato hiv in cura oltre essermi giocato i soldi la famiglia in casa e sempre un litigio continuo perche avevano scoperto la doppia vita segreta. ho provato deverse volte ha uscirne provato comunita gruppi ecc senza mai un risultato magri stavo un mese senza giocare poi tornavo di nuovo davanti alla macchinatta. in questo momento dopo avere scoperto di essere malato hiv e essermi giocato la vita ho capito che gioco mi ha tolto non solo amici ecc ma la mia salute ho pensato di farla finita mha ci tengo alla vita non la voglio dare vinta al gioco. Ora sto cercando di entrare in un comunita sto facendo colloqui di mia espontanea volonta. pero vorrei parlare con qualcono che mi aiuto in questo mometo non sto giocando sto cercando ora di resistere sto facendo ore in piu al lavro rimango in casa pur di non uscire a giocare mha in questi gironi sto col pensiero fisso e sogni notturni delle macchinete e non so per quanto resitso ancora. questa e la mia storia un saluto da lorenzo fornari
RispondiEliminaCiao Lorenzo. Come sta andando?
EliminaCiao sono Caterina anch'io ho il problema del gioco ,non riesco a liberarmi da questa malattia.
RispondiEliminaCiao Caterina. Nemmeno per me e' stato facile.
EliminaProva a distrarti in altre maniere, chiedi aiuto al SERT della tua zona, vedrai che con un percorso psicologico e costanza, le cose cambieranno e sara' facile lasciarsi alle spalle il passato. Forza.
chiedi una consulenza in un SERT del tuo territorio.
RispondiElimina